Descrizione
Nel corso dei secoli, storici, viaggiatori, letterati: da Cicerone e Dante a Smyth e Valery, da De Balzac e Cattaneo a Delessert, Mantegazza e Vuillier, da Corbetta, Lawrence, Wagner a Le Lannou e altri, hanno scritto sui Sardi e la Sardegna. I loro giudizi sono stati per lo più falsi e infamanti; per altri, come i viaggiatori seicenteschi e settecenteschi, sono resoconti di viaggio sulle condizioni generali dell’isola.
Solo alcuni denunciano l’isolamento, lo sfruttamento, la repressione poliziesca e l’espropriazione etno-culturale della Sardegna. Nella peculiare struttura del libro, l’Autore traccia un breve ritratto di ogni singolo “viaggiatore”, analizza i motivi e gli interessi che lo hanno spinto a soggiornare nell’isola, riassume i punti salienti del resoconto di viaggio, mettendolo anche a confronto e in contraddizione con altri coevi ed espone, da storico, la sua analisi.
“Significativi stralci di lettura risultano di straordinario interesse anche per la varietà dello stile linguistico e letterario dei molteplici autori. Ben 37 sono le testimonianze di chi ha visitato l’isola nel corso del tempo, talvolta idilliche, in odor di esotismo o alla ricerca del “buon selvaggio”, talaltra di taglio decisamente negativo e anche offensivo, più raramente obiettive, di fatto conoscendola poco, e spesso, invece, filtrando l’esperienza del viaggio attraverso stereotipi segnati dall’etnocentrismo e dai pregiudizi. “Insomma, la Sardegna rivelata ne I Viaggiatori italiani e stranieri in Sardegna è luogo di molteplici suggestioni: il loro compendio critico ha il merito di mettere in luce, in modo organico, tanta parte delle costruzioni mitografiche, peraltro rivelatesi di una tale potenza che capita ritornino ad alimentare improbabili storytelling anche ai giorni nostri.”
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