ANTONIO SIMON MOSSA VISTO DA VICINO

20,00

Dal 1860 fino all’anno della sua morte
Un ritratto inedito di Antonio Simon Mossa attraverso lo sguardo del suo allievo, collaboratore e amico Giampiero “Zampa” Marras e con l’introduzione dell’Accademico dei Licei Giovanni Lillíu.

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Descrizione

Un ritratto inedito di Antonio Simon Mossa attraverso lo sguardo del suo allievo, collaboratore e amico Giampiero “Zampa” Marras e con l’introduzione dell’Accademico dei Licei Giovanni Lillíu. Una riflessione sui temi dell’autonomia, dell’identità e della cultura della Sardegna. Il percorso, che abbraccia il periodo dal 1960 al 1971, anno della prematura scomparsa dell’architetto nonché militante, critico del Partito Sardo d’Azione, procedendo con il ritmo del ricordo personale dell’autore ritrae a tratti indirettamente Simon Mossa anche dei precedenti periodi.

Riemerge la collaborazione a “Radio Sardegna” dai cui microfoni, tra il settembre 1943 ed il gennaio 1946, aveva trasmesso le cronache di una Repubblica Sarda Indipendente creata con la fantasia.  Giornalista, collaboratore per 20 anni del quotidiano di Sassari “La Nuova Sardegna” nonché delle riviste “Ichnusa” e “Sassari Sera”, Simon Mossa, come ricorda nell’introduzione al volume Giovanni Lillíu, è stato produttore di un film documentario sulla seconda guerra mondiale e aiuto regista di Augusto Genina nella pellicola “Bengasi”.

Primeggia, scrive l’Accademico dei Licei, per virtù naturali di poliglotta.  Parlava e scriveva speditamente in nove lingue ufficiali di Stato, europee e transcontinentali (comprese russo e arabo), usava correntemente sette idiomi minoritari (dal catalano al galiziano, dal berbero all’occitano, dal gallese al basco) e del sardo conosceva e parlava quasi tutte le varianti. Dal testo, corredato da fotografie che testimoniano alcune tappe “storiche”, emerge soprattutto l’impegno di Antonio Simon Mossa in campo politico all’interno del Partito Sardo d’Azione.

Tesserato nel giugno 1943, ne uscì nel 1947 per farvi ritorno nel 1961 apportando un contributo di novità nella linea di un federalismo su base nazionalitario-indipendentista. Questo lavoro è una “testimonianza” la più completa possibile, del padre e teorico del nazionalismo sardo e rappresenta anche un omaggio al Sardista rivoluzionario, al libertario e al massimo ideologo dell’indipendentismo.

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