Se è vero che la spinta indipendentista sarda ha travalicato i territori nativi dell’entroterra insulare, spesso echeggiando anche oltre il mare, è altrettanto vero che proprio nel cuore della Sardegna, in modo particolare in Barbagia, sono nate alcune delle voci più importanti della storia culturale sardista. Ollolai, fra queste culle del pensiero identitario, è certamente un epicentro fra i più rilevanti. E qui, Tonino Bussu (come anche Michele Columbu prima), è senza dubbio uno degli autori che più rappresenta il fermento intellettuale delle cosiddette comunità interne.
Nato a Ollolai nel 1947, il suo percorso di studio si orienta fin da subito su interessi umanistici, conseguendo la laurea in materie letterarie e diventando docente di lettere nelle scuole medie, dove insegnerà per ben trentacinque anni.
Il suo percorso però si apre anche verso altre strade: quella del giornalista pubblicista, con un’attività di scrittura ininterrotta, e quella di amministratore pubblico, ricoprendo sin dal 1970 la carica di assessore, di sindaco e componente del Comitato di Gestione della USL di Nuoro (unità sanitaria locale) e Presidente della Comunità Montana del Nuorese.
Politicamente Bussu ha sempre militato nel Partito Sardo d’Azione, dove ha rivestito più ruoli nel tempo: segretario della sezione di Ollolai, segretario della Federazione Distrettuale di Nuoro e vicesegretario nazionale aggiunto. Una figura, la sua, sempre attiva all’interno del partito, con posizioni di costante attenzione per la valorizzazione e la tutela della lingua sarda, ma anche il recupero e la salvaguardia dei saperi delle comunità locali. Un impegno che negli anni si è tradotto anche sul piano della formazione, con la docenza in diversi corsi di lingua e cultura sarda rivolti ad insegnanti di ogni ordine e grado, in più parti dell’isola (Nuoro, Macomer, Sassari).
Nell’ambito giornalistico Bussu ha collaborato proficuamente in numerose riviste e periodici: Logosardigna, L’Ortobene, Tottusinpari, Il Messaggero Sardo e i quotidiani L’Unione Sarda e la Nuova Sardegna.
Dalla scrittura giornalistica, con diversi articoli in lingua sarda, a quella saggistica, con importanti pubblicazioni nell’ambito storico-linguistico. Bussu ha curato l’opera “Le radici dell’Autonomia Regionale nei moti anti-feudali in Sardegna alla fine del ‘700”, libro in cui sono riportati in lingua sarda tutti gli interventi che parlano della sconfitta dei francesi da parte dei sardi nel 1793. La sua ricerca, però, ha spaziato su più temi, dall’analisi dei moti antifeudali dell’Angioy al dibattito più attuale sulla riforma dello Statuto Regionale.
Nel 2012, a Pavia, in occasione de Sa die de sa Sardigna, ha curato il convengo dal titolo: “Dalla cacciata dei Piemontesi (1794) alla ‘Perfetta Fusione’ (1947) e all’Autonomia Regionale (1948)”.
Ma nel percorso di Bussu c’è anche la radio, con la conduzione, la redazione e la trasmissione del radiogiornale in lingua sarda per l’emittente Radio Nuoro Centrale e per Radio Rama Sound, oltre a numerose interviste e trasmissioni di approfondimento culturale, economico e politico.
Da annotare, tanto per originalità quanto per spessore contenutistico, il lavoro realizzato in collaborazione con la collega Paola Marcella Mereu: un’opera omnia online sulla storia della Sardegna in limba sarda, un progetto portato avanti per conto della Regione Sardegna, dal titolo “Sardigna e Mediterraneu”.
Nelle sue partiture editoriali vanno infine ricordate le biografie su Michele Columbu, Anselmo Contu, Battista Columbu, Antonello Satta e altri personaggi del Partito Sardo d’Azione.